Ma che ci vuole a esporsi online? | Digital strategist Skip to main content

Ma che ci vuole, in fondo, a e esporsi online?

Se all’inizio ti sembra semplice, è quando ti cimenti, apri un profilo Instagram, un blog e una newsletter a capire realmente il carico di progettazione, tempo ed energia che richiede una comunicazione della propria professionalità.

Esporsi online tuttavia, nell’epoca dell’avvento dell’intelligenza artificiale, è sempre più necessario. Se sei un libero professionista che vuole tenere le redini della sua attività, creando in autonomia una base clienti, avrai bisogno di una strategia che, in misura maggiore o minore, comporterà comunque una tua esposizione.

Per molti però esporsi è faticoso, drenante, difficile.
E non è una semplice questione di tempo, ma anche conoscenza del canale scelto e soprattutto di capacità di prendere un microfono e occupare un posto, scegliendo cosa dire, come dirlo, con quale taglio e linguaggio.

Questo significa anche esporsi a critiche, opinioni e giudizi (come sempre, del resto, quando ci si mette in qualsiasi relazione).

Oggi ne parliamo con Silvia Gazzotti, psicologa del lavoro, esperta di comunicazione ed empowerment, con un ciclo di interviste che si chiama, appunto “ma che ci vuole” e coinvolgendo varie professioniste vuole approfondire ciò che sembra facile ma non lo è.
Il tutto nel tempo di una passeggiata.

L’obiettivo è evidenziare che no, non è semplice come sembra.
Ma in fondo, no, non è neanche impossibile.

La complessità si affronta, passo dopo passo e affrontando un blocco alla volta.

Metterci la faccia per un freelance è davvero così importante?

Dipende da come si intende gestire la propria partita IVA. Per quel che mi riguarda ci sono almeno 2 approcci, relativamente a come si trovano i clienti:

  1. Indiretto. Come se viaggiassi nel posto del passeggero
    Hai avviato collaborazioni con grandi clienti e agenzie che non ti rendono necessario procacciarti in autonomia i clienti finali.
    Questa posizione non richiede un’esposizione online ma è anche molto rischiosa perché comporta il rischio di non avere una propria base clienti o contatti diretti a cui far riferimento, nel momento in cui i rapporti di collaborazione dovessero interrompersi.
  2. Diretto. Come se viaggiassi nel posto di guida
    Chi costruisce in maniera autonoma e indipendente la sua base clienti si posiziona in modo indipendente e costruisce la sua attività mettendosi al timone. Questo comporta maggiore fatica, ma permette anche di costruire una rete di contatti e clienti indipendente da scelte altrui.

Chi sceglie l’approccio diretto, sarà quasi sicuramente tenuto a esporsi online e a posizionarsi come professionista, nei canali digitali adatti.

Ma se sono introvers*, riuscirò lo stesso a fare marketing?

Esporsi online non equivale a essere estroversi o iper-socievoli. Sicuramente la capacità comunicativa aiuta e agevola chi ha predisposizioni naturali in questo senso (anche fuori dagli schermi), ma il punto non è urlare più forte, il punto è distinguersi per la propria posizione unica e originale.

Quindi qua la fatica è nel trovare il nostro modo personalissimo di fare marketing, di tirarci fuori, di raccontarci: quello che ci appartiene e che al contempo funziona. La strategia insomma, più adatta a noi e che tolga la paura di esporsi per sostituirla invece con la voglia di dire.

Sono un’egocentrica se parlo di me?

Me lo sono chiesta anche io per poi scoprire che questa è la regina delle paure: se mi espongo, se dico la mia, risulto egocentric*.
Soprattutto agli inizi quando pensi a “cosa dirà di te il collega, l’amico, il parente, la gente del paese e chissà chi altro. (Nell’assurda convinzione che le persone abbiano tempo e interesse a osservarci al lanternino).

Ma questa paura è figlia di un errore prospettico: fare marketing non mette te al centro ma il tuo cliente.

Se quindi usi i tuoi contenuti personali per metterti in connessione, raccontare i tuoi valori, costruire un ponte tra te e il tuo pubblico, puoi considerare il tuo contenuto personale come un tramite che veicola un messaggio e non come un mezzo per ricevere gratificazione al tuo ego.

Nel dubbio, chiediti: perché lo pubblico?
Per costruire un monologo o per aprire un dialogo?

Nel secondo caso, stai per trarre un grande beneficio dai tuoi sforzi per esporti online.